Insopportabili ritardi nella definizione delle pratiche di invalidità civile. Confronto fra i sindacati dei pensionati e l’INPS

Pubblicato il da ass. Il Patio

Sempre più numerose e drammatiche da tanti comuni della nostra provincia partono appelli, denunce, proteste e quant’altro per i ritardi inaccettabili per la definizione delle domande di invalidità civile. Il problema è vecchio di lustri ma si riteneva che avesse trovato soluzione con le norme ( ART.20 del decreto legge del 1 Luglio 2009 n.78 e della legge del 3 Agosto 2009 n. 102) entrate in vigore dal  1 gennaio 2010 che fra l’altro prevedevano che il certificato medico dovesse essere in formato digitale e la domanda trasmessa all’INPS tramite internet; quest’ultimo in tempo reale le trasmette alle ASP le cui commissioni mediche, integrate da un medico dell’INPS, procedono al riconoscimento o meno dell’invalidità, cecità, sordità, handicap e disabilità per la concessione delle prestazioni di legge. Le procedure snellite e velocizzate prevedono inoltre che anche i verbali siano redatti in formato elettronico e che l’INPS sia l’unica controparte in caso di contenzioso. Norme speciali, con tempi ancora più contenuti, sono previsti per gli ammalati di tumore.

Sennonché le cose, nei fatti, non stanno andando così, almeno nella nostra provincia, dove il meccanismo si è inceppato penalizzando pesantemente famiglie che versano in condizioni drammatiche o estreme (non autosufficienti, malati di tumore).

Per fare chiarezza sulle cause dei ritardi e per sollecitare il superamento degli ostacoli si sono mosse le segreterie dei pensionati di CGIL,CISL e UIL, stante che la maggior parte dei richiedenti sono, comprensibilmente, persone anziane.

All’incontro con la dirigenza dell’INPS di Messina ( Minutoli, Gambadauro, Crupi) i segretari generali di SPI, FNP e UILP,  Locorotondo, Cugno e Catania, hanno rappresentato lo stato di disagio di migliaia e migliaia di persone (che attendono ancora le definizioni delle loro domande) e lo stato di esasperazione e di sconforto di tantissime famiglie.

La risposta è stata uno scaricamento di responsabilità sulla ASP di Messina che non riesce a garantire l’elemento essenziale e innovatore delle procedure: l’informatizzazione.

Sostanzialmente , o per mancanza degli strumenti adeguati o per l’indisponibilità di personale adeguato, i diversi adempimenti e principalmente la stesura dei verbali delle commissioni mediche e la relativa trasmissione,  si arenano. I tempi diventano calende greche sulla pelle dei più deboli.

I sindacati dei pensionati hanno deciso di confrontarsi con l’altro interlocutore, l’ASP, prevedendo anche il confronto a tre. Hanno deciso altresì che se la materia non trovasse positiva definizione in tempi ragionevoli, daranno corso ad adeguate iniziative di denuncia e protesta.

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