Le logge mercantili del levante spagnolo al Palazzo delle Cultura di Santa Teresa

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Martedi 16 marzo alle 17,30, presso il Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva, l'arch. Michele Palamara parlerà di “Logge mercantili di Sicilia dal sec. XI al sec. XVII”.
Nelle città mercantili siciliane, già in epoca normanna, esistevano corporazioni di artigiani, divise per mestiere o per nazionalità. Queste corporazioni si riunivano all'interno di logge mercantili: luoghi dedicati alla contrattazione delle merci e non al commercio al pubblico. Spesso le logge avevano accanto la loro chiesa, erano normalmente situate nei punti cardine delle città o vicino ai porti ed erano veri e propri porticati aperti su uno, due o tre lati.
In seguito i catalani videro nella Sicilia un approdo strategico per i loro commercio di panni e l'unico punto di rifornimento per il frumento. Fu principalmente per questo motivo che decisero di affiancare validamente Pietro I nella conquista dell'isola. La Sicilia si trovò così al centro di un'intensa attività commerciale, in particolare della lana, della seta, dei cereali, della canna da zucchero.
Con l'entrata della Sicilia nella Corona D’Aragona i catalani andavano prendendo i ruoli degli amalfitani, dei genovesi, dei toscani. Alcune logge venivano cedute ai catalani, e i nomi delle vie e dei quartieri cambiavano assumendo i caratteri spagnoli.
Dal punto di vista architettonico, da semplici loggiati diventarono veri e propri edifici con specifica funzione di Loggia mercantile
In genere erano dotate al piano terra di alte finestre, chiuse da cancelli di ferro, che si elevavano su un basamento che fungeva anche da sedile per i mercanti. In questo piano c'erano, a seconda dei casi, anche le sedi delle contrattazioni, dei consolati del mare e di altri enti collegati alle attività portuali. E’ probabilmente dall’esigenza di chiudere le arcate delle vecchie logge di epoca normanna, con inferriate, per evitare che venisse rubata la merce, che si giunse all’alta finestra gotico-fiammeggiante tipica del gotico civile catalano. Da allora in poi le logge mercantili di Sicilia verranno costruite sotto l''influenza di questo stile.
A volte c'era il piano superiore, dove c'erano, anche qui a seconda dei casi, altri uffici quali: municipio, banche, tribunali, archivi notarili.
Di tutte le logge mercantili presenti a Palermo fin dall'età normanna, nessuna si è conservata, tranne probabilmente il piano terra di Palazzo Sottile in via Divisi, della prima metà del 400, il quale potrebbe essere individuato come loggia mercantile.
Indica questa funzione la sua posizione nel bel mezzo della vecchia zona mercantile palermitana, nonché l'appartenenza della famiglia Sottile a quel gruppo di mercanti banchieri che affollavano la Palermo di quei tempi, ma soprattutto la sua tipologia architettonica, che rispetta nettamente i canoni delle logge mercantili del levante spagnolo. Le alte finestre partenti dal basso e l'accostamento delle stesse ai due lati del portale, sono molto simili alla non più esistente Loggia dei Catalani di Piazza Garraffello a Palermo, ma soprattutto alle logge spagnole di Valencia e Palma di Majorca.
Anche Messina ebbe la sua loggia, anche se in stile tardo-rinascimentale italiano, la quale per grandezza e bellezza non aveva niente da invidiare a nessun'altra loggia del Mediterraneo. La loggia dei Mercanti di Messina è, però, più famosa come Palazzo Senatorio perche nel 1783, anno in cui fu distrutta dal terremoto, aveva ormai perso la funzione per la quale era stata costruita.

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