COSTRUIRE PER CHI? ECCO I DATI DI UNA MESSINA CHE NON C’E’ SICET CISL: “PIANO REGOLATORE DETTATO DAL MERCATO PRIVATO”

Pubblicato il da ass. Il Patio

 “Il Piano Regolatore Generale è dettato dal mercato
privato. E’ un Piano Regolatore di una Messina che non c’è. Una città
assolutamente sovradimensionata, carente di primarie opere di
urbanizzazione, incurante del rischio sismico e  idrogeologico. Ma
soprattutto è una Messina che non tiene conto della sua non crescita”.
L’analisi è del segretario del Sicet Cisl, Loris Foti. Un’analisi dettata
dai numeri e dagli indicatori nazionali e locali. “Vi sono stati –
sottolinea – bilanci annuali nascite/decessi con saldi negativi, abbiamo
assistito alla perdita progressiva di posti di lavoro per abbandono o
chiusura di grandi aziende nel settore del gommato e della cantieristica,
oltre a dismissioni, accorpamenti e razionalizzazioni nel settore militare e
della pubblica amministrazione. Cause che portano all’emigrazione giovanile
e professionale. Tutti indicatori che non lasciano scampo”.
Secondo i dati dell'Agenzia del Territorio vi è contrazione del mercato che
sta riportando i livelli di abitazioni compravendute a quelli osservati a
fine anni '90. I dati disponibili riferiti al primo semestre 2009 indicano
che il numero di compravendite di unità immobiliari ad uso abitativo, ha
registrato una diminuzione del 15,6% rispetto al primo semestre del 2008. La
domanda resta debole, solo  il 3,8% (1 su 26) delle famiglie ha  intenzione
o possibilità di acquistare  una casa nel biennio 2009-2010. Nel 2007 era il
6%.
“Ma vi è un altro dato sintomatico della situazione di crisi locale nel
campo delle politiche abitative che non risultano compatibili con un
eccessivo accanimento immobiliare – spiega ancora Loris Foti - secondo i
dati del Ministero dell’Interno, i provvedimenti esecutivi di sfratto emessi
a Messina e nella provincia nel periodo Gennaio–Dicembre 2009 sono aumentati
del 69,92% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
E’ la percentuale più alta delle provincie siciliane seguita solo da Ragusa
( +51,92%) e Trapani (+17,51%), mentre Palermo e Catania fanno registrare
una diminuzione degli sfratti emessi rispettivamente del -5,12% e - 3,88%.
“A Messina – aggiunge Foti – c’è sempre più gente che perde la casa per
l’impossibilità di pagarne l’affitto e sempre meno nelle condizioni di poter
contrarre un mutuo per l’acquisto di una nuova a causa delle crescenti
difficoltà incontrate nell’accesso al credito”.
Dallo studio effettuato dal Sicet Cisl di Messina le motivazioni sul
principale utilizzo dell’immobile da acquistare hanno subito delle
sostanziali modifiche nelle abitudini dei potenziali acquirenti. Nel 2005,
nel 75% dei casi si acquistava per necessità dell’abitazione principale
mentre nel 2009 tale percentuale è scesa al 66%. Gli acquisti per seconda
casa sono, invece, aumentati dal 9% del 2005 al 14 % del 2009. Gli acquisti
per investimento dal 9,1% al 9,4% e quelli per parenti prossimi dal 7% al
10,6%.
“Si evince in maniera chiara – continua Foti - che il mercato è sempre più
rivolto ad esigenze non primarie. E il contesto urbano di Messina non è
nelle condizioni di sobbarcarsi ulteriori carichi viari e urbanistici non
rispondenti, fra l’altro, a esigenze primarie dei residenti, alle esigenze
del mercato e al rispetto di regole sostenibili. Bisogna puntare sulle
incentivazioni delle azioni a sostegno delle politiche di recupero del
patrimonio immobiliare esistente rafforzando, a livello locale, i recenti
provvedimenti emanati dal Governo regionale in tema di recupero di
abitazioni nei centri storici urbani”.
Secondo il Sicet Cisl è necessario potenziare immediatamente gli uffici
urbanistici, mettendo in condizione gli addetti per giungere in tempi brevi
al recupero degli oneri concessori dovuti in coerenza ai piani attuati. Ciò
consentirebbe , oltre al sostegno delle asfittiche casse comunali, la
possibilità di destinare una quota minima (20-30%) per la costituzione di un
fondo, aggiuntivo ai finanziamenti regionali, con la finalità di abbattere
gli interessi per mutui stipulati per l’acquisto e l’eventuale
ristrutturazione di abitazioni esistenti ricadenti nel territorio urbano.
“Al contempo – propone il segretario del Sicet – potrebbe essere aperta una
ulteriore posta in bilancio relativamente a contributi comunali da
somministrare a quei nuclei familiari impossibilitati all’acquisto e che
potrebbero accedere al mercato delle locazioni in ambito urbano usufruendo
degli accordi sui canoni concordati stipulati per la città di Messina che
prevedono interessanti incentivi, anche fiscali, per i proprietari di
immobili. Tale ulteriore capitolo di bilancio andrebbe integrato con i fondi
nazionali previsti per il sostegno alle locazioni sovvenzionate, così
costituendo un potente strumento  finalizzato a calmierare  i disagi
abitativi e gli eccessivi costi del mercato immobiliare”.
Secondo il Sicet occorre sfruttare la sospensione delle concessioni quale
pausa di consapevolezza per far attuare, a livello regionale, quelle
modifiche normative che consentano di andare oltre il silenzio–assenso,
nella convinzione che l’obiettivo primario è giungere nel più breve tempo
possibile a una revisione dell’attuale Piano Regolatore e delle relative
norme di attuazione.
“Oggi – conclude Loris Foti -  siamo agli inizi di importanti inversioni di
tendenza in materia di politiche del territorio ma gli ingredienti necessari
sembrano già esserci, così come anche uomini coraggiosi come l’ingegnere
capo del Genio Civile. Il tutto deve essere alimentato da un risveglio di
coscienze sollecitato, nel caso specifico,  da una classe giornalistica
attenta e responsabile. Nessun operatore del settore, a qualsiasi titolo,
può pertanto sottrarsi ad una analisi di merito. Per questi motivi la
sospensione temporanea delle concessioni si deve caratterizzare non come
provvedimento di stile “emotivo” ma come una riflessione che sarebbe dovuta
partire da almeno un decennio e che oggi, seppur tardiva, appare
obbligatoria”. 

 

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