Emergenze abitative: quando si procederà ad un serio censimento degli alloggi sfitti?

Pubblicato il da ass. Il Patio

In questo “caldo” periodo in cui si cerca di trovare una legittima sistemazione alle famiglie Rom che dovrebbero “guadagnarsi” l’ambita dimora attraverso il metodo dell’autocostruzione, mi preme ricordare che proprio ieri, 30 Giugno, sono scaduti i termini per la presentazione della domanda nel bando per l’emergenza abitativa; bando che, come è noto, si apre e si chiude più volte nel corso dell’anno solare (la prossima riapertura, per esempio, sarà il prossimo 1 Novembre).

Occorre sottolineare, però, che con questo ulteriore integrazione di nuove istanze, l’elenco delle famiglie che si trovano in uno stato di grave emergenza abitativa è diventato molto più corposo, proprio perché, a causa della carenza di alloggi disponibili sul territorio, non si riesce a soddisfare tutte le istanze!

In tale ottica, mi corre l’obbligo di denunciare la quasi certa presenza, in molti stabili comunali o dell’IACP, di alloggi sfitti perché vuoti o inutilizzati, con la triste constatazione che, mentre ci sono cittadini messinesi che addirittura dormono in macchina perché sfrattati o destinatari di un’ordinanza di sgombero, nessuno degli organi preposti si prende la briga di verificare accuratamente quanti e quali sono questi alloggi!

 

L’amministrazione comunale, quindi, di concerto con l’IACP, dovrebbe cominciare a fronteggiare in modo deciso le emergenze abitative anche sotto questo versante, cercando di recuperare gli alloggi sfitti attraverso controlli incrociati a tappeto su tutto il patrimonio immobiliare, colpendo tutti coloro che abbandonano le proprie abitazioni per vari motivi!

 

A tal proposito, mi preme evidenziare il caso di un alloggio comunale che, pare, risulti completamente libero e nuovo di zecca!

 

Il 15 Giugno 2006 personalmente denunciai alle Istituzioni competenti (e alla telemittente “RTP” che trasmise un servizio “shock”) il caso “disumano” di due persone (madre e figlio, Romilda e Mario) che vivevano in un alloggio del Comune sito in via Giuseppe Grassi a Camaro S. Paolo fra quintali di sacchi di spazzatura e con il tetto pericolante sulle loro teste!

Ebbene, dopo quella denuncia, si avviò l’iter sia per il ricovero dei due poveretti, sia per la totale bonifica e ristrutturazione dell’alloggio.

Oggi, però, a distanza di ben 4 anni, l’alloggio di Camaro S. Paolo completamente ristrutturato (Palazzo Zanca ci spese 30.000 euro!), sembra risultare vuoto a discapito magari di persone che vivono in condizioni da “terzo mondo”!

 

Naturalmente, il caso dei poveri Romilda e Mario è solo un esempio di alloggio sfitto, ma che nulla ha a che vedere con le vicende dei classici “furbi” di turno che se da un lato risultano assegnatari di alloggi popolari, dall’altro, di fatto, vivono e lavorano fuori città oppure abitano in altri immobili magari acquistati sotto altro nome.

 

Auspico, pertanto, da parte di tutti gli organi preposti (Comune, IACP, Polizia Municipale), un’energica e sinergica azione di monitoraggio su tutti gli alloggi, al fine di quantificarne e verificarne la disponibilità per le tante famiglie colpite da estremo disagio abitativo e che rimangono fiduciosi in lista d’attesa.

 

 

                                                                                  Il Consigliere della Terza Circoscrizione

                                                                                     Libero GIOVENI

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