Il pdci dice no alla proroga del mandato del rettore

Pubblicato il da ass. Il Patio

Il Partito dei Comunisti Italiani esprime viva condanna nei confronti della deliberazione del Senato Accademico, il quale, modificando l’art. 57 dello Statuto dell’ateneo, ha prorogato di 12 mesi il mandato di tutti gli organi elettivi dell’Università di Messina.

Il partito, con una nota stampa del suo segretario provinciale Bertuccelli, considera infondate e pretestuose le argomentazioni addotte per giustificare tale deliberazione. "Sostanzialmente - scrive Bertuccelli - il Rettore e i Presidi delle varie Facoltà, che compongono l’organo deliberante in questione, hanno deciso in favore di se stessi e del proprio potere, tant’è che sono i primi beneficiari del provvedimento adottato"

"Si tratta - continua il segretario provinciale del partito - di un assurdo giuridico, visto che, alterando vistosamente la gerarchia delle fonti, un semplice regolamento finisce per anticipare una legge ancora non esistente e, nel contempo, contraddice una legge vigente. Tant’è vero che il Preside della Facoltà di Giurisprudenza, che pure dovrebbe essere competente in materia, non se l’è sentita di avallare questa “mostruosità giuridica”, pur assumendo, con la sua astensione, un atteggiamento “pilatesco”. Va registrato con favore il voto contrario espresso, invece, dai Presidi delle Facoltà di Medicina e di Scienze, le quali sono tra le più grosse dell’ateneo ed hanno un’influenza decisiva quando si tratta di eleggere il Rettore. Evidentemente comincia ad incrinarsi il blocco di potere che sinora ha sostenuto Francesco Tomasello, che è costretto a ricorrere a “escamotage” come la proroga del proprio mandato per evitare di uscire di scena"

Il PdCI, in sintesi, chiede alla magistratura di accertare se il suddetto provvedimento adottato dal Senato Accademico sia legittimo.

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